
26 aprile 2017
Le tre mosse per mettere in sicurezza i conti...
Oggi le condizioni e le modalità di esercizio delle attività professionali sono radicalmente mutate rispetto al recente passato. La concorrenza crescente, la crisi economica che ha colpito il Paese, i rapidi e talvolta frenetici cambiamenti normativi, impongono una gestione dello studio notarile improntata a criteri manageriali. Il mutato scenario di riferimento impone al notaio un controllo sempre più accurato dei conti dello studio. L'obiettivo può essere realizzato con le seguenti tre mosse: la scelta di un sistema contabile analitico in modo da poter controllare i prelevamenti, e le movimentazioni bancarie; l'accensione di almeno tre conti correnti: per le movimentazioni dello studio; per la gestione delle imposte da versare per conto dei clienti e a titolo personale; la determinazione dell'ammontare dei compensi avendo riguardo sia alla complessità della prestazione, sia ai costi diretti ed indiretti, che devono essere sostenuti con riferimento al singolo atto notarile. La scelta della contabilità ordinaria consente al professionista il pieno controllo dei risultati dello studio misurando analiticamente i rendimenti dell'attività . La contabilità ordinaria fornisce al professionista non solo dati di tipo economico, ma anche informazioni di tipo finanziario indispensabili per comprendere l'andamento dell'attività . Ad esempio l'adozione della contabilità ordinaria impone al professionista la contabilizzazione dei prelevamenti (effettuati dal conto corrente o dalla cassa) a titolo personale. La somma dei prelevamenti effettuati in un anno non dovrebbe mai essere superiore al risultato di esercizio al netto delle imposte. Se i prelevamenti dovessero essere eccedenti dovrà suonare un campanello di allarme. L'informazione potrebbe ad esempio evidenziare che il notaio avrebbe prelevato le disponibilità utilizzabili rigorosamente per il versamento delle imposte dei clienti. La stessa finalità di trasparenza potrà essere raggiunta con l'accensione di tre distinti rapporti di conto corrente. Il primo, ove far transitare i compensi dell'attività e le spese riconducibili all'attività medesima. Sul secondo il notaio potrà far affluire unicamente le somme erogate dai clienti per il pagamento delle imposte con l'adempimento unico. Queste somme, essendo gestite distintamente non dovranno mai essere prelevate per altre finalità . In pratica le predette somme saranno rigorosamente vincolate al pagamento delle imposte per conto dei clienti. Infine il conto personale deve essere utilizzato/alimentato con i prelievi dal conto relativo all'attività di studio rappresentando l'operazione, nella sostanza, una vera e propria distribuzione di utili. Lo stesso conto sarà utilizzato per il sostenimento delle spese personali. La terza mossa consiste nella misurazione della redditività dello studio per ogni singolo atto. Il notaio dovrà verificare che il compenso è in grado di coprire almeno i costi diretti ed indiretti per rogare il singolo atto, ivi compresi i contributi da versare mensilmente all'archivio notarile e le imposte. Dopo la copertura totale dei predetti oneri dovrà residuare un margine positivo, che rappresenta l'utile dell'attività in grado di remunerare il lavoro del professionista. Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes http://associazionesuperpartes.it/about/ Per leggere gli altri articoli SuperPartes clicca qui: http://associazionesuperpartes.it/extra/blog/ Nicola Forte, Dottore commercialista e Revisore dei conti a Roma