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    27 febbraio 2018

    Quale FLAT TAX?

    In questi giorni, sempre più frequentemente è possibile leggere sui principali quotidiani o ascoltando le principali testate giornalistiche, della FLAT TAX o “tassa piatta”.  Questa forma di tassazione, basata sull’applicazione di una o due aliquote, sembra essere la medicina in grado di risolvere ogni problema del nostro Paese ed in particolare quello del “peso” eccessivo delle imposte. Frequentemente mi chiedono di esprimere la mia opinione a proposito di questa novità che tutti i politici, sia pure con delle “sfumature” diverse, ci propongono durante la campagna elettorale. Esistono diverse versioni o progetti di FLAT TAX. Pertanto se questa espressione non viene riempita di contenuti concreti non è possibile esprimere un’opinione. Ad esempio una delle possibili versioni prevede l’applicazione di un’unica aliquota del 25%, ma in questo caso la nuova misura riguarderà anche l’Iva, la cui aliquota attuale è pari al 22%. In questo caso la diminuzione delle imposte sui redditi sarà parzialmente controbilanciata dall’incremento della pressione fiscale sui consumi. Un’altra versione della FLAT TAX prevede un’applicazione limitata di una o due aliquote, probabilmente 23 e 33% fino ad un tetto massimo di reddito pari a 40.000/50.000 euro. Viceversa per i redditi più elevati si prevede l’estensione dell’aliquota unica con gradualità entro il termine della legislatura. Gli esempi potrebbero essere ancora diversi, ma il tema più delicato sembra essere quello delle deduzioni e detrazioni. Si tratta, ad esempio, delle spese per i figli o il coniuge a carico, delle spese mediche, degli interessi passivi sui mutui relativi all’abitazione principale, e dei contributi dovuti alle casse di previdenza.  E’ possibile che la previsione di una o due aliquote IRPEF sia controbilanciata dalla “cancellazione” o sensibile riduzione della detrazioni di imposta o degli oneri deducibili. In questo caso sarà necessario verificare come la “manovra” sia in grado di incidere sul “peso” delle imposte. Non si può escludere completamente che l’unica aliquota, “accompagnata” dalla cancellazione delle deduzioni e detrazioni possa determinare un “peso” dell’IRPEF addirittura maggiore di quello attuale. La modifica delle deduzioni e detrazioni per i carichi di famiglia potrebbe poi essere utilizzata per assicurare, nonostante l’aliquota unica, la progressività del tributo quale principio fondamentale anche secondo le indicazioni della Carta costituzionale. Dovrebbe essere però evidente che qualsiasi opinione, positiva o negativa relativa alla nuova forma di tassazione, non può essere attendibile senza conoscere nei dettagli il progetto. Una sola cosa è certa: se la nuova forma di tassazione dovesse vedere un giorno la luce, ed il reddito spendibile alla fine di ogni mese dovesse aumentare effettivamente, con incrementi degni di nota, si verificherà quell’effetto volano in grado di “accendere” la ripresa che ogni italiano attende da troppi anni. Viceversa se l’aumento del reddito spendibile alla fine di ogni mese non sarà neppure percepito, la nuova FLAT TAX sarà semplicemente un’IRPEF mascherata. Nicola Forte, Dottore Commercialista e Revisore dei Conti in Roma Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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