L’istat indica con dati impietosi la decadenza italiana. 
La decadenza demografica è uno degli indicatori più rilevanti. 
Che il sud sia destinato a spopolarsi è un'amara e realistica previsione. 
Ma è tutta l’Italia in declino, si abbandona un luogo meraviglioso e senza prospettive in cerca di luoghi meno belli ma con un futuro, dal sud verso il nord e dal nord verso il mondo.
Il problema dell’Italia non è l’immigrazione in sé quanto il fatto che attraiamo persone a basso livello di scolarizzazione ed esportiamo persone con alto livello di scolarizzazione che fuggono da un sistema oscillante tra il non offrire prospettive o deprimere il merito.
Non può essere questo il futuro del nostro Paese, ci vuole un cambio di rotta radicale che renda l’Italia nuovamente (lo è stata per centinaia di anni, da ciò le nostre bellezze) un luogo che attrae talenti e conserva i propri.

Per fare questo dobbiamo diventare un Paese normale nel quale possano arrivare gli investimenti esteri partendo da riforme radicali che, iniziando dalla Costituzione (da riformare integralmente), vadano a toccare giustizia, fisco e burocrazia. 
La forza di ogni sistema si misura dalla tenuta del suo anello debole. 
Perciò è dalla ripresa del meridione che vi sarà la ripresa del sistema Italia, questo è nell’interesse di tutti. 
Il meridione deve essere un luogo dove la ripresa economica si coniuga con l’umanità che lo caratterizza, deve diventare un luogo dove investire e vivere, non dove andare in vacanza. 
Il contrario del deserto previsto dall’Istat.

Notaio Paolo Broccoli

Autore immagine: Pixabay.com

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