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    23 luglio 2021

    Designazione generica degli eredi quali...

    Cassazione S.U. sentenza n. 11421/2021. La designazione generica degli eredi come beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita, in una delle forme previste dall’art. 1920 secondo comma c.c., comporta l’acquisto di un diritto proprio ai vantaggi dell’assicurazione da parte di coloro che, al momento della morte del contraente, rivestono tale qualità in forza del titolo della astratta delazione indicata all’assicuratore per individuare i creditori della prestazione.Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    23 luglio 2021

    Quantificazione dell’indennizzo assicurativo ad...

    Cassazione S.U. sentenza n. 11421/2021.  La designazione generica degli eredi come beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita, in difetto di una inequivoca volontà del contraente in senso contrario, non comporta la ripartizione dell’indennizzo tra gli aventi diritto secondo le proporzioni della successione ereditaria, spettando a ciascuno dei creditori, in forza della eadem causa obligandi una quota uguale dell’indennizzo assicurativo. Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    23 luglio 2021

    Indennizzo assicurativo e premorienza di un erede

    Cassazione S.U. sentenza n. 11421/2021. Allorchè uno dei beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita premuore al contraente, la prestazione, se il beneficio non sia stato revocato o il contraente non abbia disposto diversamente, deve essere eseguita a favore degli eredi del premorto in proporzione della quota che sarebbe spettata a quest’ultimo. Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    07 maggio 2021

    Accettazione tacita di eredità

    Cassazione n. 1438/2020. L’accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all’eredità compia un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o che siano concludenti e significativi della volontà di accettare. Ne consegue che l’accettazione tacita può essere desunta dal compimento di atti che siano al contempo fiscali e civili, come la voltura catastale, rilevante sia sotto l’aspetto tributario che civile. Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    02 dicembre 2020

    Rinuncia all’usufrutto dell’erede del...

    Cassazione, sentenza del 27 agosto 2020 n. 17861. Ove il legato in sostituzione di legittima abbia ad oggetto il diritto di usufrutto ed il legatario muoia prima di averlo accettato, la facoltà di rinunziarvi si trasmette all’erede di costui, divenuto titolare “iure hereditatis” dell’azione di riduzione, non rilevando, in senso contrario, che l’erede medesimo non possa subentrare nel diritto già acquistato dal proprio dante causa, potendo egli comunque scegliere se renderlo definitivo, assumendo su di sé obblighi ed eventuali diritti nascenti dall’estinzione dell’usufrutto ovvero rinunciarvi, assolvendo all’onere cui è subordinata l’azione di riduzione. Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    15 ottobre 2020

    La distinzione tra erede e legatario

    Cassazione, ordinanza del 5 marzo 2020 n. 6125. In tema di distinzione tra erede e legatario, ai sensi dell’art. 588 c.c, l’assegnazione di beni determinati configura una successione a titolo universale (c.d. institutio ex re certa) qualora il testatore abbia inteso chiamare l’istituito nell’universalità dei beni o in una quota del patrimonio relitto. Deve interpretarsi, invece, come legato se il testatore abbia voluto attribuire singoli, individuati, beni, cosi che l’indagine diretta ad accertare se ricorra l’una o l’altra ipotesi si risolve in un apprezzamento di fatto, incensurabile in cassazione, se congruamente motivato. La qualità di erede o di legatario va accertata anche tenendo conto della differente formula utilizzata dal testatore rispetto a quella impiegata per tutti gli altri soggetti individuati nel testamento come meri legatari.  Ciò implica un adeguato apprezzamento delle specifiche volontà testamentarie, da combinarsi col differente trattamento riservato anche sul piano delle assegnazioni successorie. Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    01 luglio 2020

    Legittimario pretermesso ed acquisto della...

    Cassazione, ordinanza 7 febbraio 2020, n. 2914, sez. II civile. Il legittimario totalmente pretermesso, proprio perché escluso dalla successione, non acquista per il solo fatto dell’apertura della successione, ovvero per il solo fatto della morte del “de cuius”, la qualità di erede, né la titolarità dei beni ad altri attribuiti, potendo conseguire i suoi diritti solo dopo l’utile esperimento delle azioni di riduzione o di annullamento del testamento, e quindi dopo il riconoscimento dei suoi diritti di legittimario. La formulazione dell’art. 467 c.c., secondo la quale la rappresentazione fa subentrare i discendenti nel luogo e nel grado dell’ascendente, deve intendersi non già nel senso che i discendenti siano titolari dei medesimi diritti del rappresentato, ma piuttosto nel senso che gli stessi vengano a trovarsi nella medesima posizione e nel medesimo grado del rappresentato solo ai fini della misura della delazione ereditaria, la quale avviene peraltro direttamente nei confronti dei rappresentanti, che mantengono una posizione autonoma rispetto al rappresentato.Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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    12 giugno 2020

    Distinzione tra legato ed istituzione a titolo...

    Cassazione, ordinanza 5 marzo 2020, n. 6125, sez. VI – 2 civile. L’assegnazione di beni determinati configura una successione a titolo universale, instituito ex re certa, qualora il testatore abbia inteso chiamare l’istituito nell’universalità dei beni o in una quota del patrimonio relitto, mentre deve interpretarsi come legato se egli abbia voluto attribuirgli singoli beni individuati. Al fine di evitare discussioni interpretative sulla qualificazione del lascito testamentario che potrebbe sfociare anche in lunghe e complesse vicende giudiziarie è consigliabile rivolgersi ad un notaio per la redazione dell’atto di ultima volontà.Per approfondimenti chiedi ai Professionisti SuperPartes  Clicca qui per leggere gli altri articoli SuperPartes  Autore immagine: Pixabay.com © Riproduzione riservata

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