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    03 aprile 2017

    Imposta sulle successioni: le ragioni per...

    Cosa cambia per il cittadino Oggi, ad eccezione dei "grandi" patrimoni, l'imposta sulle successioni, dovuta per la morte di un nostro caro, non si applica quasi mai, ma la situazione potrebbe cambiare presto. Quando gli eredi sono rappresentati dal coniuge e dai figli, l'attivo viene ridotto di un importo pari a un milione di euro per ogni soggetto (c.d. franchigia). Questa riduzione determina, nella maggior parte dei casi, l'azzeramento della base di calcolo dell'imposta. Sono dovute le sole imposte ipotecaria e catastale quando l'attivo è composto anche da immobili. Fino ad oggi è stato conservato in un cassetto un progetto di legge che, quando sarà  approvato, determinerà  in molti casi l'applicazione dell'imposta. In pratica, la riduzione dell'attivo, pari a un milione di euro per ogni erede (coniuge e figli), sarà  sensibilmente inferiore. Inoltre aumenteranno anche le aliquote. Per questa ragione è prudente sistemare in vita il patrimonio, cioè prima dell'evento morte. Le mosse da seguire per dare "scacco matto" al possibile incremento dell'imposta sulle successioni sono le seguenti: farsi assistere da un professionista anche al fine di evitare possibili litigi in famiglia; farsi consigliare gli atti da porre in essere in vita (donazione, cessione di una proprietà , etc) per ridurre il peso delle imposte dovute dopo la morte; verificare insieme al professionista l'ammontare delle imposte risparmiate. Per approfondimenti chiedi ai professionisti SuperPartes http://associazionesuperpartes.it/about/ Per leggere gli altri articoli SuperPartes clicca qui:http://associazionesuperpartes.it/extra/blog/ Dott. Nicola Forte, dottore commercialista a Roma

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